Quanti di noi, proprio in queste settimane, stanno scegliendo in quale modo trascorrere le vacanze?
Ho letto che negli ultimi anni è notevolmente mutato il modo di fare vacanza. Gli operatori del turismo registrano con sempre maggior insistenza richieste di vacanze in parapendio, oppure ci si orienta per il trekking, la vela, il free climbing o il rafting. Ma che fine hanno fatto le gite al mare o al lago? La tendenza a preferire il turismo d’avventura ha infatti registrato una impennata considerevole dal 2009 e si stima che dal 2050 questo trend sia destinato a crescere fino a costituire il 50% di tutte le mete vacanziere.
Probabilmente la ragione di tali preferenze risiede in una sempre maggior ricerca del divertimento estremo, di emozioni vigorose, insomma, in evidente contrasto con una vita che lascia sempre minor spazio all’adrenalina.
Questo orientamento ha spinto l ’ISO a sviluppare due norme capaci di gestire gli eventuali rischi derivanti dalla pratica di questi sport estremi senza nulla togliere al divertimento.
Con queste due norme l’ISO si propone di incrementare considerevolmente il livello di sicurezza e affidabilità del turismo d’avventura e, quindi, di promuovere un settore in crescita in armonia con le nuove richieste del pubblico.
La norma ISO 21101, si rivolge ai tour operator che propongono pacchetti di “viaggi avventura”, sensibilizzando sulla necessità di elaborare procedure per la gestione del rischio, sulla competenza del personale e, in linea generale, promuovendo una politica della sicurezza.
La norma ISO 21103 indica invece le informazioni contrattuali che dovrebbero essere fornite ai turisti e agli amanti del turismo d’avventura.
A questo punto, gli amanti dello sport avventuroso non dovranno più affidarsi al caso: avventura sì, ma con cervello!
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